San Giovanni e il calcio storico fiorentino

Il 24 giugno Firenze celebra il suo santo patrono, San Giovanni Battista, con un calendario sempre ricco di iniziative. In attesa dello spettacolo notturno dei fuochi d’artificio, uno degli eventi più sentiti di questo appuntamento è la finale del calcio storico, che si tiene come sempre in Piazza Santa Croce. 

 

Una giornata in festa 

Lorenzo Noccioli, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

La mattina del 24 è solitamente dedicata ai riti legati alla tradizione religiosa. Un piccolo corteo consegna al sindaco la croce del santo, dopodiché il sindaco stesso si reca al battistero per offrire dei ceri al patrono. Segue una messa solenne nella cattedrale di Santa Maria del Fiore.  

Nel pomeriggio hanno invece luogo i festeggiamenti laici, che culminano con la sfilata del corteo della Repubblica Fiorentina tra piazza Santa Maria Novella e piazza Santa Croce. È qui che, al termine della marcia, si disputa la partita di calcio storico tra le squadre finaliste del torneo. 

 

Tra sport e storia 

Lorenzo Noccioli, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

A metà tra rievocazione folcloristica ed evento ad alto valore agonistico, il torneo si svolge in tre partite, due semifinali (che si sono giocate due settimane fa) e una finale. Le quattro squadre in gara rappresentano i quattro quartieri storici della città: i Bianchi di Santo Spirito, i Rossi di Santa Maria Novella, i Verdi di San Giovanni e gli Azzurri di Santa Croce. 

L’origine di questa pratica sportiva può essere fatta risalire ad un gioco romano chiamato harpastum, che era molto apprezzato tra i legionari e diffuso in varie zone dell’Impero. Fu però solo nel XV secolo che il gioco si affermò effettivamente tra i giovani fiorentini. I calcianti dell’epoca erano soprattutto nobili (tra i quali anche futuri papi) che vestivano delle sfarzose livree colorate. Richiedendo una maggiore organizzazione, le partite iniziarono ad essere giocate nelle piazze più importanti della città, specialmente durante il Carnevale. Ed è proprio ad una celebre partita disputata in questo periodo nel 1530 che si ispira la moderna rievocazione. Per quanto non risultino testimonianze che tra il XVIII e il XIX secolo la tradizione sia stata portata avanti, il calcio fiorentino ha saputo conservare il suo fascino nella memoria della città. Dopo duecento anni di parziale oblio, infatti, nel maggio del 1930 fu celebrata la partita che sancì la rinascita della manifestazione nell’era contemporanea, secondo il motto popolare che celebrava “lo spirito moderno del calcio antico”. 

 

Il torneo e la finale 

Silaip, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons

Le partite prevedono una contesa di 50 minuti, durante i quali i 27 giocatori di ogni squadra, abbigliati con indumenti d’epoca, si sfidano in un gioco che ricorda molto più il rugby che il calcio moderno.  

Le squadre hanno giocato le due semifinali sabato 14 e domenica 15, sulla base di un sorteggio effettuato il giorno di Pasqua nell’ambito dei festeggiamenti per lo scoppio del carro. Le due formazioni vincenti, i Rossi di Santa Maria Novella e i Verdi di San Giovanni , si sfideranno quindi oggi per la partita finale. In palio, come da tradizione, una mucca di razza chianina e soprattutto la soddisfazione di vedere i colori del proprio quartiere celebrati nell’evento folcloristico più atteso da ogni appassionato. 

E infine, a coronamento di una giornata di cerimonie e prodezze sportive, tutti in cerca dell’angolo migliore, magari in riva all’Arno, per ammirare lo spettacolo dei fuochi d’artificio. 

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