Il gelato al cinema: le scene più famose

Il gelato ha un posto speciale nel cuore di molti, non solo come delizioso dessert, ma anche come simbolo di felicità e condivisione. Non sorprende quindi che anche al cinema, specchio delle nostre vite e delle nostre emozioni, il gelato abbia talvolta ricoperto un ruolo di primo piano in alcune scene che sono rimaste impresse nella mente degli spettatori più appassionati. Ve ne proponiamo cinque, un breve itinerario nel mondo di Hollywood che ad ogni assaggio vi porterà un passo più vicino alle stelle del grande schermo. 

 

Mamma, ho perso l’aereo (1990) 

Una gigantesca coppa di gelato e la soddisfazione di essere finalmente “il re della casa”. In una delle scene più memorabili del film il piccolo Kevin McCallister (Macaulay Culkin) approfitta del fatto di essere solo durante le vacanze di Natale per abbuffarsi indisturbato e realizzare il sogno di ogni bambino. 

 

Wonder Woman (2017) 

In questo blockbuster la protagonista interpretata da Gal Gadot scopre il gelato per la prima volta. Cresciuta in una remota isola priva delle meraviglie del mondo moderno, Diana assaggia un cono e ne rimane deliziata. Nel complimentarsi con il gelataio non manca di sottolineare quanto quest’ultimo debba sentirsi orgoglioso per la propria creazione. Anche gli eroi hanno bisogno di un po’ di dolcezza. 

 

Vacanze romane (1953) 

Sullo sfondo della scalinata di Piazza di Spagna a Roma, la giovane e ingenua principessa Audrey Hepburn gusta un gelato in compagnia del giornalista Gregory Peck prima di visitare insieme la città eterna. 

 

Forrest Gump (1994) 

Ferito in combattimento durante la guerra del Vietnam, il personaggio reso immortale da Tom Hanks scopre che “la sola cosa buona quando uno è ferito nel posteriore è il gelato”. Un momento di sollievo e normalità in mezzo al caos della guerra. Il Tenente Dan non dimostra lo stesso entusiasmo di Forrest, rendendo evidente quanto sia cupa la sua attuale visione del mondo. 

 

Pulp Fiction (1994) 

Una delle sequenze più iconiche nella filmografia di Quentin Tarantino ha inizio con un milkshake alla vaniglia. Circondati da camerieri vestiti come celebrità degli anni ’50, Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) siedono ad un tavolo del Jack Rabbit Slim’s e ascoltano musica rock ‘n’ roll. Perplesso alla vista del milkshake ordinato da Mia, Vincent le chiede il permesso di assaggiarlo. “Accidenti, è davvero buono!” ammette impressionato. Questo istante di complicità fa da preludio al leggendario ballo in cui i due si cimentano poco dopo. 

 

Pronti a passare dal cinema alla gelateria? Non vi resta che scegliere il vostro gusto preferito e lasciare che un gelato vi riporti alla magia di questi film. 

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Fiorentini illustri: Leonardo da Vinci

Tra i molti personaggi che hanno arricchito con la loro arte e il loro ingegno la storia di Firenze nel corso dei secoli, pochi possono competere con Leonardo da Vinci in quanto a notorietà. La sua straordinaria versatilità gli consentì di eccellere nei campi più svariati, che includono pittura, scultura, architettura, ingegneria e anatomia. Maestro nel coniugare arte e scienza, apportò innovazioni rivoluzionarie in numerosi ambiti, incarnando perfettamente l’immagine classica del genio rinascimentale.

 

Cittadino del mondo

Nato il 15 aprile 1452 a Vinci, un piccolo borgo che sorge a trenta chilometri dal capoluogo toscano, si trasferì a Firenze a diciassette anni per diventare apprendista nella bottega del pittore e scultore Andrea Verrocchio. Vi rimase molti anni, tornandovi anche dopo i lunghi soggiorni a Milano, Mantova e Venezia. Inviato inizialmente in missione da Lorenzo il Magnifico come ambasciatore di Firenze nell’ambito delle politiche diplomatiche con le varie signorie italiane, Leonardo visse a lungo lontano dalla sua città. I suoi viaggi lo portarono infatti a lavorare presso committenti di molte corti. Durante gli anni della maturità, anche a causa delle turbolente vicende politiche dell’epoca, si trasferì a Roma e nello Stato Vaticano. Partì infine per la Francia, e ad Amboise visse in serenità il suo ultimo periodo assistito da due fedeli allievi.

 

Opere incompiute e opere perdute

Se la Gioconda e l’Ultima Cena sono i suoi lavori più celebrati, occorre ricordare che sono diverse le opere che completò solo parzialmente. Altre non sono invece mai giunte fino a noi. Tra tutte, un possibile capolavoro perduto affascina studiosi e appassionati: si tratta di un’imponente scultura raffigurante il duca di Milano Francesco Sforza a cavallo. Leonardo lavorò ai disegni e al modello per 17 anni, ma nel 1499 l’opera fu distrutta durante l’invasione francese di Milano.

 

I segreti dei suoi scritti

Fortunatamente, la maggior parte della considerevole collezione di lavori lasciati da Leonardo è sopravvissuta ai secoli. Tra questi figurano circa 6000 pagine di diari ricche di idee e progetti. Si tratta di una sterminata raccolta di informazioni, che offre uno sguardo unico su una delle menti più brillanti di tutti i tempi.

Molte di queste pagine sono state scritte al contrario e potevano essere lette agevolmente solo tenendole davanti a uno specchio; piuttosto che essere un metodo di cifratura, si pensa che Leonardo, essendo mancino, scrivesse in questo modo per evitare sbavature. Nel 1994, il fondatore di Microsoft Bill Gates acquistò per la cifra di 30,8 milioni di dollari uno di questi taccuini, il Codex Leicester, che diventò così il libro più costoso mai venduto.

 

Il legame con Firenze

Molti degli appunti di Leonardo riguardano la sua vita quotidiana, e comprendono addirittura alcune liste della spesa. Ci parlano però anche del rapporto che aveva con la sua città, che egli continuò a rievocare negli anni trascorsi all’estero definendosi “pittore fiorentino”. I suoi scritti riportano, tra le altre cose, il periodo di formazione con Verrocchio e la genesi delle sue opere, gli studi sull’anatomia umana compiuti nello Spedale di Santa Maria Nuova e gli esperimenti di volo con ala meccanica avvenuti vicino a Fiesole. Una testimonianza straordinaria che ricorda il profondo legame tra Firenze e il suo cittadino più illustre.

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Come sfuggire al caldo a Firenze

L’arrivo del periodo centrale dell’estate porta con sé un inevitabile innalzamento delle temperature. Visitare Firenze nei giorni più roventi potrebbe sembrare sconsigliabile per il rischio di ritrovarsi in una sorta di fornace a cielo aperto. Fortunatamente la città offre molte valide alternative ad un sofferto tour de force. Ecco alcuni consigli per tenere a bada il caldo senza rinunciare a cultura e divertimento.

 

Visitare un museo

La culla del Rinascimento offre una vasta gamma di musei dove ammirare i capolavori di artisti come Giotto, Botticelli, Leonardo, Raffaello e Caravaggio. Tra questi figurano le destinazioni imprescindibili di qualsiasi guida turistica, come le Gallerie degli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, Palazzo Pitti, il Museo Nazionale del Bargello e il Museo di San Marco. Acquistate i biglietti in anticipo per evitare le lunghe code e godervi l’aria condizionata durante la vostra full immersion artistica.

 

Fare un tuffo in piscina

Nei giorni più caldi, trovare refrigerio in piscina è un’ottima idea e Firenze presenta molte possibilità. La struttura Le Pavoniere, ad esempio, immersa nel verde del Parco delle Cascine, dispone anche di un ristorante all’interno della villa storica con la possibilità di gustare un aperitivo a bordo vasca.

 

Passeggiare nei parchi cittadini

Firenze non è solo una città di arte e cultura, ma offre anche numerosi spazi verdi e ville storiche dove rilassarsi e godere di viste spettacolari. Tra questi ci sono il Giardino di Boboli, gioiello architettonico risalente al XVI e XVII secolo ricco di statue e fontane, e Villa Bardini, che ospita al suo interno anche un museo dedicato al pittore Pietro Arrigoni. Allontanandoci dal centro troviamo poi il Parco delle Cascine: con i suoi 130 ettari è il più grande parco pubblico di Firenze ed offre la possibilità di infinite passeggiate lungo l’Arno.

 

Visitare Fiesole

A soli 20 minuti dal centro di Firenze si trova uno dei sobborghi più esclusivi della città. Con la sua vista panoramica e il ricco patrimonio archeologico e paesaggistico, Fiesole è una destinazione ideale per unire storia e natura. Dopo aver visitato gli scavi e la Cattedrale di San Romolo, gli amanti del trekking apprezzeranno i sentieri del vicino Monte Ceceri, dove sembra che Leonardo da Vinci abbia condotto i suoi esperimenti di volo.

 

Fare una sosta golosa e refrigerante

Il gelato a Firenze non è solo un piacere per il palato, ma anche una parte della cultura locale. Si dice che il gelato moderno sia stato inventato proprio qui, grazie all’ingegno del poliedrico Bernardo Buontalenti alla corte dei Medici. Quale occasione migliore per una pausa rinfrescante prima di lanciarsi nuovamente all’esplorazione di piazze e monumenti? Vi aspettiamo all’Antica Gelateria Fiorentina.

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La Giornata Mondiale del Cioccolato

Il 7 luglio si festeggia il World Chocolate Day, l’occasione ideale per scoprire le mille incarnazioni dell’amato “cibo degli dèi”. Che la vostra preferenza vada ai classici cioccolatini o che siate sempre alla ricerca del gelato perfetto, questa è la giornata giusta per cedere alla tentazione.

 

Una ricorrenza globale

Istituita nel 2009, questa festa rende onore all’introduzione del cioccolato in Europa nel XVI secolo, che ha comportato la sua evoluzione da merce preziosa a dolce apprezzato in tutto il mondo. Secondo altre fonti, comunque, questa giornata viene celebrata proprio in questa data perché il 7 luglio 1847 il tipografo inglese Joseph Fry creò la prima tavoletta di cioccolato nella forma che conosciamo oggi. Fry si rese conto infatti di poter mescolare burro di cacao fuso e cacao in polvere al fine di ottenere una pasta modellabile che, una volta indurita, si trasformava in una barretta da mordere. Prima di quel momento, il cioccolato veniva consumato soprattutto come bevanda.

 

La storia di una passione universale

Le origini del cioccolato risalgono però alle civiltà precolombiane del Sudamerica. Qui veniva coltivata una pianta chiamata “kakawa” per realizzare una bevanda calda dal sapore amaro e leggermente piccante, ritenuta fonte di forza e vigore. Grazie ai commercianti Maya, Cristoforo Colombo fu probabilmente uno dei primi europei ad assaggiarla. Dopo di lui, esploratori come Hernán Cortés portarono i semi di cacao in Europa. L’introduzione dello zucchero di canna ne rese il gusto più dolce e appetibile, trasformando il cioccolato in una prelibatezza destinata alle classi nobili. Infine, l’avvio della produzione su larga scala nel XIX secolo segnò un punto di svolta in quanto a popolarità e disponibilità.

 

Un alimento portentoso

La produzione del cioccolato prevede svariati passaggi. I semi di cacao vengono raccolti, fermentati, tostati e trasformati in granella. Questa viene poi macinata in una polvere fine e lavorata in cioccolato attraverso vari metodi, tra cui la miscelazione con liquidi e burro di cacao. L’aggiunta di zucchero addolcisce il sapore in origine amaro, trasformandolo nella delizia che conosciamo.

Si tratta però anche di un alimento dalle proprietà straordinarie per la nostra salute, specialmente nel caso del cioccolato fondente, caratterizzato da una percentuale di cacao superiore al 70%. Molti studi dimostrano come i flavonoidi in esso contenuti consentano di abbassare la pressione sanguigna e ridurre il rischio di malattie cardiache. La sua capacità di proteggere la pelle dai danni solari lo rende inoltre consigliato anche durante l’estate. Per quanto riguarda poi i benefici sul cervello, si distingue per la capacità di migliorare concentrazione e memoria. È un analgesico naturale, e il rilascio di endorfine che segue alla sua assunzione genera una sensazione di piacere e rilassamento.

Per concludere, una curiosità. Tra i gusti di gelato che realizziamo all’Antica Gelateria Fiorentina, uno cattura spesso l’interesse di chi viene a trovarci: si tratta del nostro gelato Enkey, un cioccolato vegano molto scuro ottenuto dall’utilizzo di due diverse varietà di cacao. Venite ad assaggiarlo e festeggiate insieme a noi la Giornata Mondiale del Cioccolato!

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Film sotto le stelle: i cinema all’aperto di Firenze

Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate i cinema all’aperto di Firenze tornano ad illuminare i loro schermi per offrire serate piene di magia nelle location più svariate. Alcune di queste iniziative sono gratuite, mentre altre offrono ingressi a 3,50 euro grazie all’iniziativa “Cinema Revolution” del Ministero della Cultura. Ecco alcune delle arene più interessanti che potrete trovare nei prossimi mesi:

 

Cinema Chiardiluna – Oltrarno

Il Chiardiluna è lo storico cinema all’aperto situato in zona San Frediano. Appuntamento immancabile per gli amanti del cinema, è aperto fino a metà settembre e propone una ricca programmazione che spazia dai classici italiani ai film internazionali. Il calendario prevede anche incontri con il pubblico con ospiti come Neri Marcorè, Giovanni Veronesi e Margherita Vicario.

https://chiardilunafirenze.18tickets.it/

 

Cinema in Manifattura – Manifattura Tabacchi

Fino al 28 agosto, alla Manifattura Tabacchi va in scena una rassegna che in occasione della sesta edizione torna al suo spazio originale, il Cortile della Ciminiera. MIM – Made in Manifattura e Fondazione Stensen organizzano numerose serate dedicate a film, musica, libri e teatro.  Non mancheranno eventi speciali per i nottambuli, con film cult come “Il Grande Lebowski” e “The Dreamers” proiettati in tarda serata. Sono anche previsti ospiti e un cine-concerto in omaggio a Sergio Staino.

https://stensen.org/attivita/non-solo-cinema-in-manifattura-2024/

 

Cinema nel chiostro – Ex convento di Sant’Orsola

Un luogo affascinante ospitato in un sito recentemente restaurato e restituito alla comunità, dove l’arena curata da Spazio Alfieri si è trasferita quest’anno. Si tratta del Complesso Museale di Sant’Orsola, situato tra via Guelfa, via di Sant’Orsola e via Taddea. Dal 1° luglio all’8 settembre ogni sera propone una vasta selezione dei migliori film usciti al cinema nell’ultima stagione, compresi titoli d’autore e nuove uscite di qualità.

https://santorsola.marte.18tickets.it/

 

Cinema in villa – Giardino di Villa Bardini

Arrivata alla quinta edizione, la rassegna prevede un appuntamento settimanale gratuito in una delle terrazze più panoramiche della città. Dal 9 luglio al 29 agosto ogni mercoledì.

https://stensen.org/attivita/cinema-in-villa-2024/

 

Apriti Cinema – Gallerie degli Uffizi

Il piazzale degli Uffizi ospita fino al 6 agosto quella che è stata definita “l’arena estiva più bella del mondo”. Le proiezioni sono gratuite e prevedono una selezione di film d’autore italiani e internazionali. Il progetto è organizzato dall’associazione Quelli dell’Alfieri in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, e prevede anche incontri con autori, registi e attori.

https://www.uffizi.it/eventi/apriti-cinema-2024

 

Estate Fiesolana – Teatro Romano di Fiesole

Dal 5 al 21 agosto, lo splendido Teatro Romano di Fiesole accoglie l’Estate Fiesolana, uno dei cinema all’aperto più caratteristici d’Italia: sedersi sulle pietre millenarie del teatro rende l’esperienza davvero unica. La programmazione, curata dalla Fondazione Stensen, offre ogni sera molti film italiani ed una selezione di titoli europei.

https://www.bitconcerti.it/estate-fiesolana-2024.html

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La terza edizione di Armonie Inevitabili

Con gli appuntamenti delle prossime due settimane si avvia alla conclusione la rassegna Armonie Inevitabili, un appuntamento dedicato alle molte sfumature della musica jazz e agli appassionati di questo genere. La terza edizione vede confermato l’impegno del direttore artistico Michele Staino e dell’illustratrice Pilar Roca, e si propone anche di ricordare la prematura scomparsa di Sara Pau.

Dopo le otto serate di maggio e giugno che hanno visto alternarsi numerosi artisti della scena internazionale, sotto l’insegna dell’Antica Gelateria Fiorentina si esibiranno quattro band che da qui al 12 luglio ci accompagneranno in questa estate cittadina. Gran finale con l’ensemble dell’apprezzato batterista americano Paul Wertico, ex componente del Pat Metheny Group e artista con tante collaborazioni eccellenti all’attivo.

 

Contrasti ed equilibrio

Improvvisazione, conflitto, risoluzione, incontro, destino. Se l’idea di armonia richiama alla mente un modello di bilanciamento e coesione, in cui ogni elemento contribuisce al benessere complessivo, le esperienze umane ci riportano spesso a ciò che viviamo come inevitabile. Insieme al desiderio di una ritrovata sintonia, il jazz evoca anche tutto quello che nella vita è spontaneo e indipendente dalla nostra volontà, a cominciare dallo scorrere inarrestabile del tempo e degli eventi.

Come suggerisce il nome stesso della rassegna, questa musica straordinaria ci parla al tempo stesso di un ordine ideale e di un senso di ineluttabilità, permettendoci di riflettere sulla complessità e la meraviglia dell’esistenza. I musicisti accettano che gli imprevisti siano parte integrante della loro performance, mostrandoci come l’armonia e l’inevitabile coesistano nel cuore del jazz di strada. Un incontro complesso e affascinante, arricchito da tutti quegli elementi che nel contesto urbano della manifestazione sembrano animarsi e prendere parte all’improvvisazione musicale: il tintinnio delle posate di chi cena all’aperto, i campanelli delle biciclette dei rider, i commenti dei passanti, le variazioni del tempo atmosferico. Il jazz richiama la vita, la vita richiama il jazz.

 

Un’esperienza di reciproca ispirazione

Nata da una passione comune del gelatiere Francesco Sini e del musicista Michele Staino, la rassegna si propone di dar vita ad un’esperienza in cui la musica possa influenzare la dinamicità della strada e la strada ispirare la creatività dei musicisti.

È proprio Francesco, titolare dell’Antica Gelateria Fiorentina, a raccontare come talvolta una suggestione possa far incontrare mondi all’apparenza lontanissimi tra loro: “Il gelato è un equilibrio tra ingredienti che ghiacciano e altri che ne contrastano il congelamento. Ma è un equilibrio precario, che cambia in relazione all’ambiente, alla specificità degli ingredienti, all’attenzione e persino all’umore del gelatiere. È esattamente con le stesse problematiche che mi immagino i musicisti che si esibiscono in strada”.

La musica inebria, complica, esprime, e in questa occasione via Faenza diventa parte integrante di questo universo, arricchendolo con la sua atmosfera, i suoi rumori, la sua energia.

 

Gli incontri di luglio

Ecco i prossimi appuntamenti che animeranno le serate all’Antica Gelateria Fiorentina:

  • 4 luglio: Niccolò Angioni trio (N. Angioni – V. Bartoli – P. Campanelli)
  • 5 luglio: Cosimo Boni 4tet (C. Boni – N. Nickolov – M. Staino – M. Andriola)
  • 11 luglio: Jacopo Martini trio (J. Martini – G. Mottola – L. Baggiani)
  • 12 luglio: Paul Wertico trio (P. Wertico – F. Mocata – G. Scaglia)
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Gelato e vino: azzardo o abbinamento vincente?

L’abbinamento tra vino e gelato è uno degli accostamenti gastronomici più complessi e affascinanti da realizzare. Questo è dovuto principalmente alla differenza di temperatura tra i due alimenti: il freddo del gelato tende ad anestetizzare il palato, impedendo di percepire appieno il sapore del vino. Tuttavia con alcuni accorgimenti è possibile ottenere risultati sorprendentemente piacevoli.

 

La Teoria degli Abbinamenti

Per creare un abbinamento armonioso tra vino e gelato, ci sono alcune regole fondamentali da seguire.

  • Temperatura: La temperatura gioca un ruolo cruciale nell’abbinamento. È consigliabile servire il gelato non troppo freddo, vicino al punto di fusione (tra 12 e 15 gradi). Al contrario, il vino dovrebbe essere leggermente più caldo rispetto alla sua temperatura di servizio ideale. Questo accorgimento aiuta a mantenere il palato sensibile ai sapori del vino.
  • Concordanza: Il principio della concordanza suggerisce di scegliere un vino dolce e non eccessivamente alcolico per evitare che sovrasti il gusto del gelato. Inoltre, il vino dovrebbe essere selezionato in base alle caratteristiche gustative del gelato, come l’aromaticità e la grassezza. La dolcezza del vino deve bilanciare e completare i sapori del gelato senza dominare.
  • Ordine di Degustazione: È importante sorseggiare il vino prima di gustare il gelato. Questo perché la temperatura fredda del gelato può alterare la percezione dei sapori, quindi degustare prima il vino permette di apprezzarne appieno le sfumature.

 

Alcuni esempi

Ecco alcuni abbinamenti che possono offrire esperienze gustative indimenticabili:

  • Gelato alla Nocciola o Pistacchio: Vini come il Passito di Pantelleria o il Vin Santo sono ideali per bilanciare la grassezza e l’aromaticità di questi gusti cremosi. La loro acidità e dolcezza creano un contrasto piacevole che valorizza il gelato.
  • Gelato al Cioccolato Fondente: Questo gelato, dal sapore intenso e poco dolce, si abbina perfettamente con distillati invecchiati e liquori, che con la loro densità e dolcezza esaltano le note aromatiche del cioccolato.
  • Gelato alla Frutta o Sorbetto: I vini dolci come il Moscato d’Asti o il Brachetto d’Acqui, serviti ben freddi, sono perfetti per accompagnare i gelati alla frutta. La dolcezza e l’aromaticità di questi vini richiamano i profumi e i sapori fruttati del gelato, creando un abbinamento armonioso.

Un abbinamento da evitare è invece quello tra gelato e spumante: l’effervescenza di quest’ultimo risulterebbe infatti troppo pungente a causa della bassa temperatura del gelato.

 

Seguendo questi consigli, è possibile scoprire abbinamenti sorprendenti. Anche se l’accostamento può sembrare arduo, con una selezione attenta e un po’ di sperimentazione si possono creare combinazioni che esaltano i sapori di entrambi gli elementi, regalando un’esperienza gustativa unica e appagante. L’importante è ricordare che, come in tutte le cose, la pratica e l’attenzione ai dettagli possono trasformare una sfida in una vittoria del gusto.

 

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Il Tour de France a Firenze

Per la prima volta nella sua lunga storia, sabato 29 giugno il Tour de France prenderà il via dall’Italia. La città di Firenze farà da scenario d’eccezione per l’avvio dell’edizione 2024 di una delle corse ciclistiche più prestigiose al mondo.

 

Una partenza speciale

Per quanto le sue origini possano essere ricondotte alla politica francese del XIX secolo, il primo Tour fu organizzato nel 1903, con partenza e arrivo a Parigi e tappe intermedie a Lione, Marsiglia, Bordeaux e Nantes. Dal 1954 numerose città hanno ospitato il Grand Départ fuori dalla Francia, conferendo a ogni edizione un’atmosfera e un sapore distintivi.

Per l’evento di quest’anno, la partenza in modalità non competitiva avrà luogo al Villaggio alle Cascine in un’area preparata appositamente. Intorno a mezzogiorno, i ciclisti faranno rotta verso Piazza della Signoria per un inizio cerimoniale alla presenza delle autorità locali. La carovana sfilerà sotto i monumenti storici fino al panoramico piazzale Michelangelo. Da qui, il percorso dirigerà verso Gavinana per rendere omaggio al leggendario Gino Bartali, una delle figure più amate e rispettate del ciclismo italiano.

 

La tappa Firenze-Rimini

Il vero inizio competitivo del Tour avverrà fuori dal perimetro cittadino, a Bagno a Ripoli. Da qui, i ciclisti affronteranno un percorso che li condurrà attraverso Pontassieve, Pelago, Rufina, Dicomano e San Godenzo. Queste località offriranno un assaggio delle bellezze naturali della Toscana, con strade panoramiche e impegnative salite dell’Appennino tosco-emiliano. Il tratto appenninico sarà caratterizzato da 3.800 metri di dislivello positivo, e includerà il passo di Valico Tre Faggi e altre ripide salite, con l’ultima sfida situata nel cuore della Repubblica di San Marino, poco prima dell’arrivo a Rimini.  Questo percorso promette di essere un banco di prova significativo per i ciclisti e potrebbe già determinare chi indosserà la prima Maglia Gialla.

Il tour si sposterà quindi tra Emilia Romagna e Piemonte per le due tappe seguenti. Approderà successivamente in Francia e si avvicinerà nel corso di luglio alla sua destinazione, la città di Nizza, che sostituirà Parigi come traguardo di questa edizione a causa delle concomitanti Olimpiadi.

Per il momento però tutti gli occhi sono puntati su Firenze, teatro di uno spettacolo che unisce le emozioni della competizione e le bellezze della città. E dopo aver assistito al passaggio dei ciclisti, non dimenticate di celebrare l’evento con una sosta all’Antica Gelateria Fiorentina.

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Cortei e fuochi d’artificio: la festa di San Giovanni

Ogni 24 giugno Firenze si anima per celebrare il suo patrono, San Giovanni Battista. Si tratta di un evento atteso sia dai cittadini che dai turisti, con un’agenda di appuntamenti che culmina con i celebri “fochi“.

I festeggiamenti sono iniziati con una settimana di anticipo, ma è nel giorno del patrono che sono previste le attività principali. Tra queste, il corteo storico che attraversa le strade della città in un viaggio nel tempo che riporta in vita le antiche tradizioni fiorentine. La serata è invece dedicata allo spettacolo pirotecnico, organizzato dalla Società San Giovanni Battista con il supporto della Fondazione CR Firenze. Quest’anno, oltre ai tradizionali gigli colorati e al tricolore nazionale, il cielo si tingerà di giallo in omaggio alla partenza del Tour de France da Firenze. La “scarica finale”, sempre molto attesa, sarà completamente rinnovata per sorprendere tutti i presenti.

 

Le origini della festa

La Festa di San Giovanni ha radici che risalgono a molti secoli fa. Originariamente, il protettore della Firenze romana era il dio Marte. Solo con l’arrivo dei Longobardi nel VI secolo il culto di San Giovanni Battista iniziò a diffondersi, e le prime celebrazioni documentate risalgono al XIII secolo. Inizialmente, la festa durava quattro giorni e combinava riti cristiani con quelli pagani legati al solstizio d’estate.

Le celebrazioni comprendevano processioni, mostre delle arti e l’offerta di ceri davanti al Battistero di San Giovanni Battista, una tradizione che persiste ancora oggi. Un tempo, si correva anche il Palio dei Cocchi, una gara di carrozze trainate da cavalli che si svolgeva in piazza Santa Maria Novella, istituita da Cosimo I de’ Medici nel XVI secolo e continuata fino al 1858. La piazza conserva ancora i due obelischi che segnavano il percorso di gara.

Con l’avvento della polvere da sparo, i falò tradizionali si trasformarono in spettacoli pirotecnici. Dal 1796, è la Società di San Giovanni Battista a organizzare i fuochi d’artificio, diventati nel tempo una delle attrazioni principali della festa. I primi razzi, simili a quelli attuali, furono lanciati nel 1826 da piazza della Signoria. Lo spettacolo si è successivamente spostato al piazzale Michelangelo, da dove vengono sparati ancora oggi.

 

Il programma

I festeggiamenti inizieranno alle 8:30 del mattino con il Corteo degli Omaggi, che partirà da via Folco Portinari e si unirà al Corteo Storico della Repubblica Fiorentina in piazza Duomo. I figuranti raggiungeranno poi Piazza della Signoria per la consegna della Croce di San Giovanni al sindaco di Firenze e l’esibizione degli sbandieratori alle ore 9:00.

Alle 10:00, presso la Loggia del Bigallo si svolgerà l’Ostensione del Reliquiario della Società di San Giovanni Battista e delle Croci di San Giovanni, un evento che torna per la prima volta dopo la pandemia. Alle 10:30, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, avrà luogo la messa solenne in onore del patrono, durante la quale verrà ordinato il nuovo vescovo di Firenze, Don Gherardo Gambelli.

La serata si aprirà invece alle 21:00 con il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato sul Lungarno della Zecca Vecchia. Infine alle 22:00 inizierà l’atteso spettacolo pirotecnico, che illuminerà il cielo di Firenze per circa quaranta minuti. I fuochi verranno sparati dal piazzale Michelangelo e offriranno una vista spettacolare da vari punti della città.

 

Da dove guardare i fuochi

La prima scelta per godersi lo spettacolo in città sono probabilmente i Lungarni: dal Lungarno della Zecca Vecchia e dal Ponte Santa Trinita l’ottima vista del Ponte Vecchio si unisce a quella dei fuochi d’artificio. Per chi preferisce evitare la confusione del centro, il Lungarno del Tempio con i suoi molti locali estivi costituisce un’ottima alternativa.

Numerosi alberghi e ristoranti nel cuore di Firenze dispongono di terrazze panoramiche e roof garden che offrono una vista eccezionale, ma è necessario verificare in anticipo la necessità di una prenotazione per assicurarsi un posto.

Infine, spostandosi verso le colline di Fiesole è possibile ammirare uno spettacolo molto suggestivo, in una location unica e meno affollata rispetto al centro.

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