Il miele tra nutrizione e gusto

Il 20 maggio di ogni anno si festeggia la giornata mondiale delle api, una ricorrenza istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sui delicati equilibri che regolano la vita degli impollinatori. È anche l’occasione per conoscere alcune curiosità che riguardano il prodotto apistico per eccellenza, ingrediente irrinunciabile della gastronomia di tutto il mondo: il miele.

 

Il valore della salvaguardia

In un articolo di alcuni mesi fa ripercorrevamo l’importante ruolo che gli impollinatori rivestono nel nostro ecosistema, e quali comportamenti possiamo intraprendere in termini di sostenibilità produttiva e preservazione della biodiversità. Un’iniziativa che l’Antica Gelateria Fiorentina abbraccia ormai da svariati anni è l’adozione di due diversi alveari al fine di proteggere e valorizzare l’apicoltura locale.

Lo sviluppo di una produzione che tuteli ogni elemento della catena biologica è infatti fondamentale anche nell’ottica degli ingredienti che arrivano sulle nostre tavole. Come il miele che insieme a yogurt e cannella rende unico il nostro gelato Ambrosia, un gusto che dalla sua nascita molti anni fa non abbiamo mai smesso di realizzare.

 

Dagli Egizi ai giorni nostri

Del resto per millenni il miele è stato l’unico alimento zuccherino disponibile, un ingrediente insostituibile dal punto di vista di un corretto apporto energetico. Nell’antico Egitto era impiegato in una varietà di applicazioni, non solo alimentari ma anche mediche e rituali. Veniva infatti utilizzato per curare i disturbi digestivi e per ottenere degli unguenti lenitivi, e addirittura conservato in grandi coppe deposte accanto alle mummie per accompagnare i defunti nel loro viaggio nell’aldilà.

L’elenco delle popolazioni che lo usavano regolarmente è lungo: tra i Babilonesi erano diffuse delle focaccine realizzate con miele, datteri e sesamo, mentre i Greci lo consideravano “cibo degli dèi”. I Romani ne ottenevano invece alimenti come birra, idromele e salse agrodolci, ma lo utilizzavano ampiamente anche come conservante.

Fu a partire dal Medioevo che il ruolo del miele si ridimensionò progressivamente, soprattutto dopo l’introduzione dello zucchero industriale come agente dolcificante. In tempi più recenti questo prodotto è stato però oggetto di un rinnovato interesse, grazie anche alle molte proprietà che gli vengono riconosciute.

 

Benessere e bontà

Sebbene sia da considerarsi un alimento estremamente calorico e debba quindi essere assunto con moderazione all’interno di una dieta energicamente bilanciata, il miele merita la posizione che ricopre nella nostra alimentazione grazie ad alcuni benefici che può fornire all’organismo. Sembra infatti che un consumo misurato possa giovare a muscoli, cuore, fegato e apparato digerente, con un effetto che varia anche in base alla tipologia. Ad esempio, calmante e sedativo per il miele di tiglio e di agrumi, o ricostituente e remineralizzante per quello di castagno.

Ma come viene impiegato oggi in ambito culinario? Al di là della sua semplice funzione dolcificante, trova un primo utilizzo nella realizzazione di salse, glasse e marinate. La sua versatilità lo rende un ingrediente chiave anche nelle ricette salate dal carattere agrodolce, valorizzando così una varietà di antipasti, primi e secondi. Qualche esempio? Un risotto con miele e salsa di soia, oppure un’insalata con radicchio, noci e formaggio di capra condita con una vinaigrette di miele e aceto balsamico. E per finire con il dessert, un classico della tradizione toscana: un panforte di Siena preparato con frutta secca, frutta candita, miele e spezie.

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