
I musei di Firenze: le mete alternative
Terza puntata della nostra rassegna su alcuni dei musei più sorprendenti di Firenze. Nel primo articolo avevamo parlato di una delle destinazioni artistiche più ambite al mondo, la Galleria degli Uffizi, mentre il secondo appuntamento presentava i sistemi museali che non possono mancare nella scaletta di ogni turista, dall’Opera del Duomo alla Galleria dell’Accademia, da Palazzo Pitti al giardino di Boboli, dal museo di Leonardo da Vinci a quello di Galileo Galilei. Oggi ci concentriamo invece su alcuni degli allestimenti meno scontati, talvolta trascurati dai turisti a favore dei complessi di maggior richiamo. Si tratta di spazi espositivi che abbandonano il preponderante ambito delle belle arti per raccontare una storia altrettanto avvincente della città.
Gli altri musei della scienza

Lucarelli, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
Non solo Leonardo e Galileo. La storia di Firenze è stata spesso legata a scoperte, invenzioni e innovazioni che ben legittimano l’esistenza e il successo di queste due destinazioni di carattere scientifico.
Riaperta l’anno scorso dopo un lungo periodo di restauro, la Specola è sede del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, ed è l’erede della più antica installazione scientifica d’Europa ad essere aperta al pubblico. Fu istituita infatti nel 1775 come Reale Museo di Fisica e Storia Naturale, e conserva oggi due collezioni distinte. La sezione zoologica è costituita da una grande quantità di animali preservati tramite impagliatura, mentre quella anatomica custodisce una collezione unica al mondo di modelli in cera di figure umane straordinariamente verosimili, che risalgono perlopiù al Settecento.
È invece molto più recente il Museo delle Illusioni, dove scienza e arte si incontrano per offrire un’esperienza sbalorditiva. La sua mostra permanente mette alla prova la percezione della realtà attraverso installazioni immersive e interattive, che stimolano la curiosità e la creatività.
Il mondo dei treni in miniatura

David Brossard, CC BY-SA 2.0 via Flickr
Un museo che è in grado di risvegliare in adulti e bambini quel senso di meraviglia ispirato solo da un modello in scala. Con i suoi 280mq di superficie, il plastico ferroviario di HZERO è il più esteso d’Italia e conta oltre 70 treni che sfrecciano in contemporanea su quasi un chilometro di binari. I dettagliati scenari presenti, ricostruiti in 40 anni di lavoro, vanno dai panorami montani delle Dolomiti alla stazione centrale di Milano fino alle coste dell’isola d’Elba.
La moda a Firenze

Esther, CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons
L’industria del fashion ha una lunga tradizione in città. Si può anzi dire che l’alta moda in Italia sia nata proprio qui, con una sfilata organizzata a Villa Torrigiani nel 1951 dall’imprenditore Giovanni Battista Giorgini. Palazzo Pitti ospita anche il Museo della Moda e del Costume, che traccia nel dettaglio l’evoluzione che il settore ha visto nella sua storia. I musei che meglio rappresentano il rapporto delle maison con la città sono in ogni caso quelli dedicati a due tra i nomi più conosciuti del fashion internazionale.
Il primo è il Museo Salvatore Ferragamo, che documenta il lavoro del calzolaio e imprenditore nella Hollywood del cinema muto e la successiva fondazione a Firenze della sua casa di moda nel 1927. Tra i molti modelli esposti ci sono anche le calzature destinate a stelle come Marilyn Monroe, Greta Garbo e Audrey Hepburn.
Anche la Gucci Garden Galleria nasce con l’intento di ripercorrere la storia del noto marchio fiorentino. Ideata dal direttore creativo Alessandro Michele, l’area espositiva rende omaggio all’archivio Gucci attraverso le tecniche e i modelli che lo hanno reso celebre, tra oggetti vintage, lavorazioni artigianali e campagne pubblicitarie di grande impatto.