Gite fuori porta: le ville medicee

Rifugi estivi dei regnanti, oasi di svago e di riposo, depositari di un’estetica e di uno stile di vita caratteristici di una famiglia che ha fatto la storia di Firenze. Le ville e i giardini medicei sono stati custodi di segreti di stato e intrighi di palazzo, nonché testimoni della fioritura artistica del Rinascimento. Attraverso le loro ambientazioni piene di fascino, questi luoghi rivelano tuttora la vera essenza del territorio. Scopriamo insieme i 14 siti che l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2013.

 

Politica e distrazioni

Sailko, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Le strutture di cui parliamo fanno parte di una serie di complessi architettonici acquisiti dalla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo. Le più antiche erano legate principalmente al controllo dei fondi agricoli locali, ed erano fondamentali nella gestione delle attività economiche della zona. Tutte rappresentavano comunque una sede decentrata per l’amministrazione del governo. Contraddistinte spesso dal massimo grado di espressione dell’architettura barocca e rinascimentale in Toscana, queste dimore andarono a costituire una costellazione di ville e giardini che interessava un’ampia area della regione. Ogni componente della famiglia disponeva di una specifica tenuta che utilizzava come luogo di rappresentanza e di piacere, mentre il Granduca si spostava dall’una all’altra in base alla stagione e alle attività.

Alcune delle ville sono oggi proprietà private non visitabili, ma la maggior parte sono destinate a musei ed istituzioni, e utilizzate spesso come cornice di numerosi eventi.

 

Le regge in città

Sailko, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Il primo sito è in realtà parte integrante della residenza primaria della famiglia Medici, Palazzo Pitti, ed è una delle destinazioni più apprezzate del centro storico. Si tratta infatti del giardino di Boboli, di cui abbiamo già parlato in un articolo sulle destinazioni museali più importanti di Firenze. A poca distanza si trova la villa di Poggio Imperiale, il cui carattere come centro artistico e culturale è stato fortemente influenzato dalle molte figure femminili che vi hanno vissuto.

Tre diverse regge arricchiscono la periferia settentrionale della città. In quella di Careggi nacque e morì Lorenzo il Magnifico, che vi era molto legato. Le altre due sono invece note per i loro giardini: quelli della Petraia sono disposti su tre livelli e godono di una bellissima vista, mentre i giardini della villa di Castello fanno da cornice d’eccezione alla struttura principale, sede dell’Accademia della Crusca.

 

I dintorni di Firenze

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A pochi chilometri dal centro si trova la villa di Fiesole, che servì all’epoca da prototipo di residenza suburbana e costituì un vero ritrovo per artisti e letterati. Nel comune di Vaglia sorgeva invece la tenuta di Pratolino, il cui edificio principale fu abbattuto nel 1820 nell’ambito di un progetto di riqualificazione, e di cui oggi resta un enorme parco che ospita numerosi alberi secolari. Ha cambiato destinazione nel corso degli anni anche la villa di Cerreto Guidi, che è al momento sede di un museo dedicato alla caccia e al territorio.

Il Mugello, infine, ospita le due ville più antiche, quella del Trebbio e quella di Cafaggiolo. Si differenziano dalle altre per l’aspetto largamente fortificato, suggestivo della loro originaria funzione difensiva.

 

Tra Prato, Pistoia e Lucca

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L’interesse dei Medici nel disporre di un sistema di regge decentrate è ben dimostrato dall’esistenza di svariati siti che si allontanano dalla capitale del Granducato.

In quella che è oggi la provincia di Prato sorgono la villa di Poggio a Caiano, che diventò un modello per l’architettura civile rinascimentale, e quella di Artimino, costruita da Bernardo Buontalenti e destinata alla caccia grazie all’ampio Barco reale che la affianca. Lo stesso Buontalenti si occupò della ristrutturazione di villa La Magia in provincia di Pistoia, progettata anch’essa per le attività venatorie.

È invece geograficamente più dislocata l’ultima reggia che rientra nel patrimonio Unesco. Il palazzo di Seravezza, in provincia di Lucca, fu voluto da Cosimo I per consolidare i confini di stato. La residenza risultò particolarmente utile durante le sue frequenti visite alle cave di marmo e alle miniere di argento, che erano collocate a breve distanza. Un’attestazione, anch’essa, del forte legame che le ville medicee hanno da sempre mantenuto con il territorio toscano.

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