
Girolamo Savonarola e la festa della Fiorita
Tra le molte ricorrenze che ogni anno animano la primavera fiorentina, la festa della Fiorita del 23 maggio trae origine da un episodio piuttosto cupo nella storia della città. La cerimonia prevede una messa a Palazzo Vecchio, una sfilata del Corte Storico e un lancio di fiori in Arno.
Una figura controversa

Sailko, CC BY 3.0 via Wikimedia Commons
La stagione primaverile di Firenze è costellata di eventi che richiamano la lieta tradizione delle maggiolate. La festa della Fiorita, chiamata anche Infiorata, si distingue da esse per un carattere più solenne, che richiama un atto di compassione seguito alla violenta morte di Girolamo Savonarola.
Il frate domenicano, ferrarese di nascita ma adottato a Firenze come lettore e priore del convento di San Marco, fu un vero protagonista nella vita religiosa e politica della città negli ultimi anni del XV secolo. Le sue predicazioni, volte spesso a denunciare la corruzione dei regnanti e del clero, lo elessero a figura carismatica e discussa, e gli valsero una grande quantità di ammiratori come di nemici. Le sue posizioni intransigenti, spesso causa di contestazioni e tumulti, infiammarono letteralmente la città. Durante un celebre “falò delle vanità”, il religioso appiccò il fuoco ad una grande quantità di opere d’arte, gioielli e vestiti, con l’intento di mostrare quali oggetti dovessero essere considerati peccaminosi. Scomodo alle masse quanto ai potenti, Savonarola fu presto scomunicato e processato per eresia.
L’esecuzione e l’omaggio

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
Trascinato via da San Marco e rinchiuso nell'”alberghetto”, una cella nella torre di Arnolfo a Palazzo Vecchio, Savonarola fu interrogato, torturato e infine condannato a morte. Il 23 maggio 1498 fu condotto insieme a due confratelli ad un patibolo innalzato in piazza della Signoria. Fu impiccato ed arso davanti alla popolazione, per poi essere gettato in Arno dal Ponte Vecchio per evitare che le sue ceneri fossero sottratte e fatte oggetto di venerazione da parte dei seguaci.
Durante la notte il punto in cui avvenne il martirio fu cosparso di fiori, foglie di palma e petali di rose. Fu da quel gesto di pietà, omaggio alla memoria del predicatore, che nacque la tradizione della Fiorita, celebrata annualmente ancora ai giorni nostri.
La rievocazione

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
La giornata ha inizio con una messa nella Cappella dei Priori di Palazzo Vecchio. A questa segue la marcia del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, che da Piazza della Signoria raggiunge il Ponte Vecchio. Qui ha luogo il cuore della cerimonia, con un lancio di fiori in Arno a ricordo di quel primo omaggio di tanti anni fa.
In piazza della Signoria è facile ancora oggi rintracciare il punto dove avvenne l’esecuzione di Savonarola. Una lapide di granito rosso fu incastonata nel piano stradale in sostituzione di un tassello di marmo dove un tempo veniva collocato il Saracino nel gioco della giostra. Molti turisti attraversano la piazza senza notare il blocco di pietra, attratti dall’architettura di Palazzo Vecchio, dal David o dalla Galleria degli Uffizi che sorge a fianco. Ma la lapide è là, a testimonianza di uno degli avvenimenti che per la città di Firenze segnarono il passaggio dal medioevo all’età moderna.